Fender Precision

  

Se oggi siamo qui a parlare di bassi, è perché nel 1951 vide la luce il primo esempio di basso così come viene inteso oggi: il Fender Precision; la sua nascita ha dato il via ad una nuova e straordinariamente assortita categoria di strumenti, e, chi più chi meno, tutti gli odierni produttori devono qualcosa a questa grande invenzione, che rivoluzionò il sound della musica fino ad allora conosciuta.

Le origini :

Mentre le chitarre elettriche ed i primi moderni set di batteria videro la luce intorno agli annì30, nelle orchestre l'uso del contrabbasso persisté a lungo; tuttavia, appariva chiaro che bisognava far fronte al maggior volume delle chitarre e batterie; si tentarono diverse soluzioni: dalla microfonazione del contrabbasso... fino all'utilizzo di più di un contrabbassista!!! Ma nessuno di questi tentativi rappresentava però una soluzione definitiva. In questo senso, possiamo affermare che Leo Fender, pur non essendo un musicista, diede uno dei più importanti contributi alla musica moderna, realizzando il P-bass. Questo strumento rappresentò una vera e propria rivoluzione, tanto che per anni il basso elettrico venne comunque chiamato "Fender Bass", a prescindere dal costruttore e dal modello.

"Precision"

Oltre alla possibilità di essere amplificato come una chitarra elettrica, dal punto di vista della liuteria il P-bass presentava un sistema di accordatura molto più preciso rispetto ai suoi antesignani, ma soprattutto aveva la tastiera "fretted", esattamente come una chitarra: da qui il nome "Precision".
L'idea di mettere i tasti al basso elettrico risultò vincente per la diffusione del P-bass; Leo Fender aveva il preciso intento di avvicinare quanti più chitarristi possibile all'uso del suo nuovo strumento. Uno degli esempi più riusciti fu quello di Carol Kaye, che fino al 1957 era un'apprezzata chitarrista di studio: un giorno fu chiamata a sostituire un bassista in uno studio di Los Angeles, e quello fu l'inizio di quella che poi divenne una vera leggenda.

La leggenda

Citare tutti gli artisti che negli anni hanno fatto uso del P-bass vorrebbe dire stilare una lista pressoché infinita, ma forse uno su tutti contribuì particolarmente all'enorme diffusione di questo strumento: James Jamerson, un bassista che per i suoi lavori negli annì60 ai famosi Motown Studios di Detroit, è stato definito "responsabile per aver inventato il suono di una generazione musicale".  Usava un P-bass del 1962 che per molti altri musicisti era considerato "insuonabile": raramente puliva il suo basso, l'azione delle corde era altissima, il manico era drammaticamente curvo perché non aveva mai regolato il truss-rod, e non pulì mai la tastiera ed i tasti. Sosteneva che il sudore e la sporcizia sul basso erano i veri segreti del suo suono!!!   Nel 1983, quando James Jamerson morì, il suo basso fu rubato. Qualcuno riferì che nello slot per l'alloggiamento del manico, Jamerson aveva inciso la parola "FUNK", e da allora, chiunque si imbatté in un P-bass del 1962, per prima cosa smontò il manico, sperando di leggere la fatidica parola: probabilmente, quello fu un inizio della febbre del collezionismo vintage.